Maratea dove conoscere gente

Che con una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri fa presente lo stato comatoso della Maratea turistica, che per la Pasqua e forse anche per la prossima estate ha visto azzerare le prenotazioni negli alberghi. Mattia Polisciano Onlus che ha donato ai dializzati di Maratea un congruo numero di mascherine. E ancora gli uomini della locale Tenenza della Guardia di Finanza e sempre su facebook il loro comandante Guilino Orrico comunica che ogni mese e fino a cessata emergenza coronavirus provvederanno ad acquistare buoni spesa, con le indennità accessorie maturate in servizio da tutti i Finanzieri, la gestione dei buoni spesa affidata al Sindaco di Maratea Avv.

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Skip to content. Facebook Twitter LinkedIn Email. Stampa WhatsApp Telegram. Credo, pertanto, che un tale rapporto sia imprescindibile e da tenere in considerazione. Qui occorre puntare soprattutto al riuso dei manufatti già esistenti, in quanto tale procedimento consente di non gravare un territorio già ristretto di un ulteriore carico urbanistico.

Non è più complesso e gravoso per gli utenti risanare vecchie costruzioni piuttosto che realizzarne di nuove? Non è difficile né oneroso recuperare non solo i materiali ma addirittura intere costruzioni. Esistono, infatti, nel centro antico tanti fabbricati che sono male o sottoutilizzati. Dove non sia possibile il recupero totale di una costruzione antica, rimane pur sempre la possibilità di riutilizzare materiali quali la pietra o il coppo che è presente in abbondanza sui tetti dei fabbricati, o i vecchi pluviali in rame per la raccolta delle acque ancora intatti.

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Ritengo che il restauro di tali costruzioni non possa essere lasciato solo ai singoli proprietari, che probabilmente lo realizzerebbero senza regole precise. Le regole ci vogliono, e dove mancano andrebbero dettate. Ad esempio, gli intonaci da applicare sui muri non potrebbero esse se non a base di calce o, ancora meglio, si potrebbero lasciare a pietra-vista. Crede che il futuro di Maratea sia affidato solo alla conservazione delle caratteristiche locali, tradizioni, costumi, società, valori etnici o debba fare i conti anche con il mondo circostante, sia quello dei paesi interni della Basilicata, sia quello dei comuni della costa sia calabra che campana?

Nel momento in cui io parlo di città territorio penso anche che questo territorio possa essere allargato addirittura alle regioni limitrofe. Il discorso legato al Progetto del golfo di Policastro è una cosa che mi attira, e credo che su queste cose ci dobbiamo spendere per vedere di risolvere, tutti insieme, quelle problematiche che ci accomunano, che altrimenti sarebbe difficile risolvere da soli.

Costumi, tradizioni, religione, feste sono ancora attuali o sono state abbattute dal progresso? Penso prima di tutto alla tradizione della ritualità religiosa, in particolare a quella in onore di San Biagio, la cui festa si svolge oggi allo stesso modo come nei secoli scorsi.


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Quanto ai costumi, devo dire che Maratea è una realtà che si apre difficilmente al nuovo, la gente qui difficilmente è disposta ad accettare la modernità. Vorrei che mi chiarisse questo aspetto. Quali sono le origini di questo culto? A questi culti col tempo se ne aggiunsero poi altri, come testimonia il rito in onore della Madonna che è sul monte di Novi Velia, che vanta una tradizione plurisecolare, e alla quale si rivolgono anche i nostri pellegrini,. Una volta il pellegrinaggio a Novi Velia si svolgeva a piedi da parte della nostra gente delle frazioni che impiegavano interi giorni per raggiungere il santuario, mentre oggi, forse i nostri pellegrini, non più numerosi come un tempo, preferiscono mezzi più rapidi di trasporto.

Ma questo non è sicuramente dimostrabile. Più probabile e storicamente databile è la venuta qui del Santo armeno, i quale, pare, sia giunto a Maratea nel d. Ma anche a proposito della venuta del Santo verità e leggenda si mescolano. Il culto di San Biagio si è venuto sempre più rafforzando con gli anni, finché alla fine del Settecento i cittadini che avevano scelto la valle per abitarvi, nel frattempo era nata Maratea Inferiore, rivendicarono il diritto di avere con sé i resti del Santo. Vuole la tradizione che il Santo non si sposti se il Sindaco del paese non richieda, in modo ufficiale e per iscritto, il consenso al parroco.

A metà del mese la statua viene riaccompagnata in solenne pellegrinaggio sul Monte da tutti i marateoti attraverso una strada molto tortuosa, che fu costruita pietra su pietra dai loro antenati, la stessa che da secoli essi percorrono con immutata devozione. Nel periodo estivo la vita di Maratea si anima a causa di una molteplice presenza di turisti e visitatori, fino al punto che il piccolo centro accoglie più di quanto sia disposto a contenere.

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Le cose certamente si svolgono diversamente nei mesi invernali, allorché la presenza dei visitatori dirada. Nel periodo invernale la vita qui non si svolge diversamente da quella di tutti gli altri centri della Lucania. Il paese si spopola non solo per la partenza dei turisti ma anche per il distacco dei nostri giovani che, dopo la parentesi estiva segnata dalle vacanze, lasciano il paese per andare a studiare lontano nelle università. Certamente la grande dispersione della popolazione nel territorio contribuisce a creare una certa frammentazione sociale.

Questo è un notevole handicap.


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Per questo, ha detto qualcuno, i marateoti, pur registrati in una comune anagrafe, sono come i cani di Costantinopoli, i quali, sebbene siano nati nella stessa città, non si conoscono. Quali sono le relazioni che si instaurano fra gli abitanti di Maratea e gli esterni, molti dei quali lamentano la mancanza di ospitalità da parte della gente del paese? Noi cittadini, pur traendo reddito e profitto dal turismo, ci sentiamo anche quasi spogliati da loro della nostra identità ed intimità.

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E questo accade soprattutto quando siamo circondati da molta gente, di qua il nostro bisogno di isolamento e di privacy, che alcuni scambiano per mancanza di ospitalità, accusandoci di non venire in sintonia col movimento turistico. Che si trovi bene lo dimostra il fatto che quasi tutti quelli che hanno modo di soggiornare a Maratea desiderano di ritornarci. Maratea si trova incuneata al centro tra la regione campana e quella calabra, che tipo di rapporti la città ha con i suoi confinanti? Direi che i nostri rapporti sono buoni. Non ci sono con i nostri vicini e le realtà limitrofe momenti di attrito, anzi, i comuni confinanti ci guardano con interesse e puntano su Maratea, vedendo in noi sia un modello di organizzazione turistica da imitare sia un mezzo per potere attrarre quei finanziamenti pubblici che la nostra città quasi sempre è riuscita ad ottenere per le sue offerte di qualità, mentre gli altri, penso sia a Sapri che a Praia, raramente hanno pensato ad un modello di turismo lontano da quello di massa, e per questo hanno sempre avuto a che fare con problemi di sovraffollamento.

Qualche cosa, comunque, si sta muovendo per la realizzare un nuovo progetto turistico che coinvolga sia Maratea che i comuni delle due regioni confinanti che sono a diretto contatto con la cittadina tirrenica. Che cosa ne pensa? Sicuramente Lei fa riferimento al Progetto Policastro di cui si è parlato di recente. Ma non facciamoci illusioni circa una sua prossima realizzazione. Un programma che voglia coniugare insieme turismo e sviluppo sostenibile richiede sacrifici e tempi molto lunghi.

Il turismo è certamente una risorsa fondamentale per la cittadina tirrenica. Ma ove non ci fosse quali sarebbero le alternative economiche in grado di soppiantarlo? Ci sono prospettive di lavoro per i giovani di Maratea, o essi sono votati, come quelli del passato, ad una necessaria emigrazione? Questo è il punctum dolens della situazione. Gli anziani di Maratea hanno sempre avuto un punto di riferimento nella Casa di Riposo che un benefattore ha costruito nel passato e gestito per alcuni anni.

La sua lunga esperienza commerciale Le ha dato certamente modo di misurare lo sviluppo delle attività produttive nella zona. Ritiene che il commercio, una volta fondamentale risorsa per Maratea, possa continuare a fornire un reddito consistente per chi pratica questa attività? Consistente non direi, perché è sempre legata un poco al turismo estivo. La nostra zona è misera e povera, e questo non ci consente di fare programmi a lungo termine.

Non abbiamo, inoltre, sviluppo nemmeno nei paesi vicini che non conoscono attività produttive consistenti.

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