Cannobio conoscere gente

QUATTRO PASSI A CANNOBIO

La leggenda riporta che non si fermavano di fronte a nulla, e di nulla avevano timore. Erano padroni assoluti di questo angolo di Lago Maggiore. Padroni di rapire la moglie del podestà di Cannobio, di trascinarla a forza sulle alture di Sant'Agata e di violentarla ripetutamente! Nessuno osava fermarli. Iniziarono a portare violenza in altre zone del lago. Aumentando i crimini aumentarono i prigionieri, che, detto tra noi, non avevano modo di uscire vivi dalle carceri.

I Mazzarditi si divertivano a scegliere in quale modo porre fine alle pene dei rinchiusi.

Ora propendevano per lo squartamento, divisione in parti del corpo del condannato, ora per lo scannamento o sgozzamento. Quando non gradivano la visione delle interiora dei corpi si dilettavano nella semplice impiccagione! Il meglio del loro repertorio lo diedero assaltando Ascona. Nella piccola cittadina, oggi in territorio svizzero, riuscirono ad ucciderne dieci in un sol giorno!

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Inseguirono i malcapitati nelle vie dell'antico borgo, li catturarono e li legarono insieme. Attesero qualche minuto e poi iniziarono a trascinarli per le vie della città. I corpi arrivarono lacerati e sanguinanti sulle rive del lago dove vennero gettati nelle acque con una pietra al collo. Il terrore era assoluto!

Ma quali sono le tradizioni cannobiesi per il carnevale?

Non lo costruirono loro, ci mancherebbe! Obbligarono le genti dei paesi rivieraschi a lavorare, senza mercede come si usava dire all'epoca, per loro. Come luogo vennero scelti degli scogli che si ergevano di fronte all'abitato di Cannero. Il castello venne adibito a luogo per le torture e le impiccagioni.

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Come monito per tutti coloro che si trovassero a passare per quei maledetti luoghi, i corpi dei poveretti, appesi a delle antenne che pendevano dalle torri, venivano lasciati ondeggiare nel vento per diversi giorni. Alcuni di questi uomini vennero lasciati per sei giorni affinché l'odore della morte potesse dipanarsi per i paesi del Lago. I Mazzarditi non si fermavano. Attaccarono i paesi di Arona ed Angera. Portarono l'orrore in tutta la zona sino a quando qualcuno decise che era ora di dire basta alla loro scorrerie. Quel qualcuno era il Filippo Maria Visconti. I castelli di Cannero vennero assediati lungamente.

Nel marzo del finalmente i fratelli si arresero alle guarnigioni viscontee. In cambio della resa ebbero salva la vita ed i possedimenti. Se passate per le strade del Lago Maggiore e vi trovate di fronte ai castelli di Cannero non dimenticate di porre lo sguardo sulla torre, potreste immaginare come si viveva in questi luoghi nei secoli passati, e magari sentirete una piccola voce portata dal vento Fabio Casalini. Francesco Del Sasso Carmine,"informazione istorica di Cannobio.

QUATTRO PASSI A CANNOBIO - Il Viaggiatore Lake & Mountain Tours

Anonimo 19 maggio Fabio Casalini 19 maggio Anonimo 19 settembre Fabio Casalini 19 settembre Anonimo 13 dicembre Fabio Casalini 13 dicembre Anonimo 18 marzo Fabio Casalini 20 marzo La rivista il cannobino vuole portare testimonianze, cultura, pensieri, idee e riflessioni della gente di Cannobio, della Valle Cannobina e dei dintorni lacustri e montani. Il cannobino vuole dare a tutti la possibilità di esprimersi liberamente, di conoscere diversi punti di vista, di riflettere su vari argomenti e di condividere momenti di svago.

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