Donne separate in gravina di catania

Una tragicommedia o se vuole pure un piccolo giallo psicanalitico, tratto realmente da un fatto di cronaca realmente accaduto a Le Mans Francia nel che ha per protagoniste le sorelle Papin, Christine e Léa, di 28 e 21 anni, che dopo quattro anni a servizio presso una famiglia borghese, uccidono madre e figlia. Un lavoro certamente molto rappresentato per il quale spesso chi lo mette in scena utilizza una traduzione diversa. Qui al Teatro Verga di Catania, dopo essere transitato dal Biondo di Palermo, il regista Giovanni Anfuso adopera la traduzione di Gioia Costa, fedele invero al testo originario, omaggiando in certo modo Genet, facendolo iniziare con delle battute in francese di Solange, vestita da un'Anna Bonaiuto apprensiva inquieta ansiosa, come se qualcuno potesse notare in lei i disegni criminosi che ha in testa e che vorrebbe mettere in pratica.

L'altra sorella è Claire, cui Manuela Mandracchia conferisce connotati revanscisti, colei che più di Solange vorrebbe cambiare il suo status di semplice bonne, proiettandosi in un mondo da dolce vita, giocando intanto in modo perverso con la sorella, schizoide direi, vestendo lei i panni della padrona e Solange quelli suoi, di Claire appunto. Una sorta di rituale, consumato in un'elegante camera da letto in fuga, tutta dai differenti colori verdi, architettata da Alessandro Chiti, in modo che sulle due quinte possono ammirarsi le gigantografie di due donne, una supina che fuma l'altra nuda accovacciata, separate le due quinte da una porta centrale che diventa pure un grande specchio, mentre tutto il palcoscenico è un tappeto di fiori bianchi.

Parlano le due sorelle, senza fermarsi, ammirando-invidiando-odiando la padrona che è fuori per affari, indossando i gioielli e i suoi abiti più belli i costumi sono di Lucia Mariani , sventolati fuori da un armadione, imitandone voce e atteggiamenti, manifestando una femminilità cattiva, libidinosa, malata tout court, sfogando il loro rancore e simulando il momento della sua uccisione. Nei loro giochetti ci sono pure delle lettere anonime in cui denunciano l'amante della padrona, scarcerato poi per mancanza di prove.

Adesso giunge da quella porta centrale Madame, avvolta nel suo mantello impellicciato e Vanessa Gravina cerca di darle i connotati più verosimili di donna stravagante, capricciosa pure generosa verso le sue serve, le quali dopo aver ricevuto in regalo vestiti e gioielli, cercano di farle bere, senza mai riuscirci, una tisana di tiglio con dieci gocce di velenoso Gardenal, per mandarla all'altro mondo.

Madame pensa al suo uomo in galera e quando le viene detto che ha telefonato e che libero l'attende in dato luogo, scappa via in taxi, lasciando esterrefatte le due potenziali assassine. Riprendono i giochi di travestimento, le due sorelle cercheranno di eliminarsi a vicenda ma colei che berrà il tiglio sarà Claire. Evento accessibile:.

Rosarossa incontri lollikindel.ee

MyP Thiene. Inizio pagina Salta ai contenuti. La Provincia regionale, al fine di consentire il controllo e la partecipazione popolare alla propria attività, ammette e indice referendum consultivi, propositivi ed abrogativi su materie di rilevante interesse generale, di esclusiva competenza provinciale, che non possono aver luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali. La richiesta di indizione di referendum di cui al comma 1, deve essere sottoscritta da almeno diecimila firme di elettori iscritti nelle liste elettorali dei comuni ricadenti nel territorio provinciale o dai due terzi dei consiglieri provinciali assegnati o da dieci consigli comunali che rappresentino comunque il dieci per cento della popolazione residente nella provincia.

Le modalità di attuazione dei referendum sono fissate da apposito regolamento. E' istituito un comitato di garanti cui è rimessa la decisione sull'ammissibilità e regolarità dei referendum. Il comitato è composto: a dal presidente del tribunale di Catania o da un magistrato suo delegato, che presiede il collegio; b dal presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati e dei procuratori di Catania o da un suo delegato; c dal preside della facoltà di giurisprudenza dell'università di Catania o da un suo delegato; d dal segretario generale della Provincia regionale di Catania; e dal difensore civico della Provincia regionale di Catania, ove esistente.

La Provincia regionale di Catania, di propria iniziativa ovvero su richiesta di altri organismi, consulta la popolazione, o particolari categorie di essa, e le organizzazioni sociali, nelle forme ritenute più idonee, su provvedimenti di competenza provinciale. Le modalità e i termini delle consultazioni sono stabiliti da apposito regolamento.

Le consultazioni non possono avere luogo in coincidenza con altre operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali. Dette consulte esprimono pareri e proposte sulle materie oggetto delle loro attività. L'attività amministrativa della Provincia regionale di Catania e delle aziende autonome e speciali ad essa collegati è retta da criteri di pubblicità.

Tutti gli atti e i documenti sono pubblici ad eccezione di quelli riservati, in tutto o in parte, per espressa disposizione di legge o di regolamento. E' riconosciuto a chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti il diritto di accesso ai documenti amministrativi. Ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti o ai soggetti che debbono intervenire per legge o regolamento è consentito, oltre al diritto di prendere visione degli atti del procedimento, di presentare memorie scritte e documenti che l'amministrazione ha l'obbligo di valutare ove siano pertinenti all'oggetto del procedimento.

Per facilitare l'esercizio del diritto di accesso agli atti e alle informazioni, la Provincia regionale si avvale di un ufficio di relazione con il pubblico. Tale ufficio rappresenta un servizio all'utenza anche per quanto concerne l'esercizio dei diritti di partecipazione, promuove iniziative di comunicazione ai cittadini utenti e analisi e ricerche sulla evoluzione dei bisogni dell'utenza e sulla qualità dei servizi erogati dall'ente. Apposito regolamento individua le modalità di accesso alle informazioni ed ai documenti amministrativi, le categorie dei documenti escluse dal diritto di accesso, nonché le modalità di differimento.

La Provincia garantisce e promuove l'informazione completa e pluralistica sulla sua attività ed i suoi progetti attraverso una struttura giornalistica stabile, professionalmente qualificata ed autonoma. La provincia, a tal fine, istituisce l'ufficio stampa affidato a giornalisti iscritti all'ordine. I compiti ed il funzionamento dell'ufficio stampa sono disciplinati dalla legge e da apposito regolamento. L'attività dell'ufficio stampa è improntata a fornire una completa e veritiera informazione ai cittadini, e a tutti i mezzi di informazione di massa, sulle attività istituzionali degli uffici e degli organi della Provincia.

Scarpe nuove eleganti nr 35 donna

La partecipazione degli interessati nei procedimenti amministrativi relativi all'adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive è assicurata in conformità delle norme regionali vigenti e di quelle operative disposte dal regolamento. Tutti i procedimenti amministrativi emessi dalla provincia, esclusi gli atti regolamentari e quelli a carattere generale, sono motivati con l'indicazione dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione della provincia, in relazione alle risultanze dell'istruttoria.

Il regolamento dispone in merito: al termine entro cui deve concludersi ciascun tipo di procedimento; al responsabile del procedimento; alla facoltà di intervenire nel procedimento nonché gli altri adempimenti previsti dalla legge.

Dipartimento Donne del CAD

A l fine di conseguire la massima flessibilità sul piano operativo, singoli aspetti della materia di cui ai commi precedenti possono essere disciplinati, in alternativa alla regolamentazione a mezzo di atto normativo, mediante la pratica adozione di idonee misure organizzative e procedure adeguatamente pubblicizzate. La Provincia regionale favorisce il coordinamento tra le forme associative promovendone l'aggregazione in consulte per aree di attività, quali libere ed autonome espressioni di forme associative aventi fini comuni.

Le consulte rappresentano un momento privilegiato di consultazione, volto a favorire la partecipazione dell'attività della provincia, attraverso un confronto di idee, programmi e progetti, che consentono il convergere delle risorse disponibili verso obiettivi comuni. La giunta o il consiglio possono chiedere il parere delle consulte sugli atti relativi ai programmi di attività ed alle iniziative, anche normative, attinenti l'area di interesse delle consulte stesse.

Il parere richiesto deve essere reso entro il termine assegnato dal presidente della Provincia o dal presidente del consiglio; in caso di decorrenza dei termini, senza che sia stato reso il parere, la Provincia procede indipendentemente dalla sua acquisizione. Nei provvedimenti di cui al comma precedente, la Provincia dà atto dell'avvenuta richiesta di pareri ed esprime la propria valutazione in ordine a quelli che sono stati resi. Le consulte sono istituite con delibere del consiglio provinciale.

E' istituita la consulta provinciale per le pari opportunità. Il presidente della Provincia nomina i componenti secondo i criteri di massima rappresentatività politica, sociale e culturale. Devono farne parte anche le consigliere provinciali. La consulta per le pari opportunità svolge funzioni propositive per il raggiungimento delle finalità di cui all'art. Essa formula proposte ed osservazioni su ogni questione che possa avere attinenza con la condizione femminile. E' istituita la consulta per i problemi degli immigrati. Il presidente della Provincia nomina i componenti secondo criteri di massima rappresentatività.

Restringi la ricerca per categoria

E' istituito nella Provincia di Catania il difensore civico, il quale svolge il ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione, anche a tutela dei generali interessi dei cittadini. La comunicazione del difensore civico è iscritta all'ordine del giorno del Consiglio nella seduta immediatamente successiva alla sua presentazione.


  • bakeca incontri coppie a nettuno;
  • Donne mature Catania?
  • USA, scontro totale fra calciatrici e Federcalcio. La USSF: "Le donne non meritano l'equal pay"?
  • annunci incontri adulti santa maria;
  • caronno pertusella incontri hot;

Il difensore civico ha diritto, rivolgendosi direttamente ai responsabili dei servizi, di prendere subito visione di ogni atto o documento e di ottenere, in tempi congrui e comunque entro il termine massimo di giorni dieci, dagli uffici della Provincia regionale o da istituzioni e organismi ad essa collegati copie di atti o documenti, nonché ogni notizia connessa alle questioni trattate. Il difensore civico è eletto dal Consiglio provinciale con la maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati alla Provincia fra i cittadini che, per preparazione, esperienza e moralità, diano garanzia di indipendenza, obiettività, serenità di giudizio.

Nel caso in cui nessuno dei cittadini ottenga la maggioranza di cui al precedente comma nelle prime due votazioni, viene eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti dei consiglieri assegnati nell'ultima votazione. Il difensore civico deve essere in possesso dei requisiti di eleggibilità con la carica di consigliere provinciale ed essere scelto fra i cittadini che abbiano compiuto il quarantesimo anno di età e muniti di laurea in materie giuridico - economico - amministrative.

Deve, inoltre, essere residente, da almeno dieci anni, in uno dei comuni della provincia.


  • In Evidenza?
  • Gravina di Catania?
  • Advanced Search?
  • casalecchio di reno coppia cerca uomo;
  • copparo bakeca incontri gay;
  • donne in cerca di uomini in pontremoli;

Oltre ai cittadini non aventi il requisito di eleggibilità alla carica di consigliere provinciale, non sono eleggibili: a i dirigenti di partiti, movimenti politici, sindacali e di organizzazioni imprenditoriali; b i dipendenti della Provincia regionale di Catania; c i consulenti che prestano o hanno prestato la loro opera nell'ente negli ultimi cinque anni; d coloro che hanno ricoperto la carica di revisore dei conti nell'ente negli ultimi cinque anni; e coloro che sono parenti o affini fino al quarto grado con gli amministratori in carica o con il segretario generale dell'ente ovvero coniugi; f l'incarico di difensore civico è incompatibile con ogni altra carica pubblica; g l'incompatibilità, originaria o sopravvenuta, comporta la dichiarazione di decadenza dall'ufficio; h il titolare dell'ufficio di difensore civico ha l'obbligo di residenza nella provincia.

Il difensore civico cessa dalla carica per intervenuta scadenza dell'incarico, per dimissioni volontarie, per decadenza o revoca. L'incompatibilità comporta la dichiarazione di decadenza dall'ufficio se l'interessato non fa cessare la relativa causa entro venti giorni dalla contestazione della incompatibilità; la decadenza è dichiarata dal Consiglio.

Il consiglio deve essere riunito entro trenta giorni per la nomina del successore. L'ufficio del difensore civico ha sede presso la Provincia regionale e si avvale di una segreteria. Il regolamento disciplina le modalità di funzionamento dell'ufficio del difensore civico. La giunta provinciale provvede ad assegnare all'ufficio del difensore civico adeguate risorse umane, economiche e strumentali. Il difensore civico invia relazioni trimestrali al presidente del consiglio e della Provincia regionale sull'attività del proprio ufficio o quando ritenga di dover segnalare argomenti di notevole rilievo e di particolare urgenza formulando osservazioni e suggerimenti.

Il consiglio provinciale, esaminate le relazioni e tenuto conto delle osservazioni dei suggerimenti in esse formulati, adotta le determinazioni di propria competenza che ritiene opportune. Entro il mese di gennaio di ogni anno il difensore civico presenta dettagliata relazione alla Provincia regionale sull'attività svolta nell'anno precedente e sui risultati conseguiti.

Entro la stessa data deve rendere pubblica detta relazione nel corso di una conferenza aperta a tutti e pubblicata nella rivista della Provincia regionale di Catania. La relazione viene discussa nella prima seduta utile successiva alla presentazione dal consiglio provinciale. Il difensore civico riferisce entro trenta giorni l'esito del proprio operato, per iscritto, al cittadino singolo o associato, che gli ha richiesto l'intervento e segnala agli organi provinciali, qualora ne ricorrano i presupposti, le disfunzioni, le illegittimità o i ritardi riscontrati.

L'organizzazione degli uffici e dei servizi della Provincia regionale di Catania si articola attraverso strutture organizzative di diversa complessità in base a criteri di autonomia operativa, funzionalità ed economicità di gestione e secondo principi di responsabilità, professionalità, competenza e trasparenza. Le strutture organizzative della Provincia regionale di Catania si articolano in: dipartimenti, servizi e uffici. I compiti ad essi affidati sono definiti dall'apposito regolamento. Le strutture cui sono attribuite funzioni omogenee sono raggruppate in dipartimenti e in extra-dipartimenti individuati dal regolamento degli uffici e dei servizi.

Ad ogni dipartimento è preposto un responsabile che di norma dirige un servizio dello stesso. L'incarico di responsabile di dipartimento viene conferito su proposta del direttore generale, se nominato, o, in mancanza, del segretario generale, con provvedimento del presidente ad un dirigente del dipartimento stesso.

Città di Thiene

I criteri di incarico di responsabile di dipartimento e le relative funzioni sono definiti nell'apposito regolamento degli uffici e dei servizi. I dirigenti, nel rispetto del principio secondo cui i poteri di indirizzo e di controllo spettano agli organi elettivi, mentre la gestione amministrativa è loro attribuita, per l'attuazione degli obiettivi e dei programmi, assumono, in conformità allo statuto ed ai regolamenti, l'adozione di atti che la legge e lo statuto espressamente non riservano alla competenza degli organi istituzionali, la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa.

In quest'ambito adottano tutti gli atti necessari ed opportuni, ivi compresi quelli che impegnano l'amministrazione verso l'esterno o che comportano l'esercizio dei poteri discrezionali secondo quanto stabilito dalla legge e dal regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi. La valutazione della attività dei dirigenti, effettuata dal nucleo di valutazione dell'ente, è rapportata all'efficienza ed ai risultati conseguiti in relazione agli obiettivi di gestione prefissati.

Il regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi disciplinai rapporti fra i responsabili di dipartimento e i dirigenti, fra gli stessi e l'amministrazione, nonché le attività dei medesimi, le modalità di avocazione al direttore generale dei poteri spettanti ai dirigenti nel caso di grave inadempienza, le attribuzioni delle dotazioni e degli strumenti necessari allo assolvimento dei compiti loro attribuiti.

Gli incarichi dirigenziali sono conferiti dal Presidente con provvedimento motivato, sulla base di una proposta presentata dal direttore generale, se nominato, o, in mancanza, dal segretario generale. Il conferimento degli incarichi dirigenziali deve avvenire a tempo determinato nel rispetto dei criteri stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva, tenendo conto della natura e delle caratteristiche dei programmi da realizzare, delle attitudini e delle capacità professionali anche in relazione ai risultati già conseguiti ed applicando, di norma, il criterio della rotazione.

Il criterio della rotazione non trova applicazione per gli incarichi relativi alla direzione di strutture che richiedono specifici profili professionali. Salvo diverse ed obiettive esigenze, gli incarichi dirigenziali sono conferiti, di norma, per un biennio. Gli incarichi possono essere rinnovati, con provvedimento che contenga la motivazione dei risultati ottenuti, in relazione al conseguimento degli obiettivi ed alla attuazione dei programmi, nonché al livello di efficienza ed efficacia raggiunto. La Provincia regionale di Catania ha un segretario generale titolare, dirigente pubblico.

Lo stato giuridico ed il trattamento economico del segretario generale sono disciplinati dalla legge e dal contratto di categoria. Il segretario generale svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti dell'ente, in ordine alla conformità dell'azione amministrativa alle leggi, allo statuto e dai regolamenti. Partecipa, con funzioni referenti e consultive, alle riunioni della giunta e del consiglio provinciale.

Roga i contratti dell'ente. Il segretario generale, nel rispetto delle direttive impartite dal presidente della provincia, sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l'attività, ove non sia nominato il direttore generale. In tal caso adotta anche i provvedimenti di organizzazione ed emana le relative direttive.