Questo è il vero racconto dei colori, dei profumi, degli amori, dei sentimenti, dei timori di un giovane Carabiniere Tra le mille cose, ero persino riuscito a sposarmi in chiesa. Avevo una moglie ma, non potevo dirlo.
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I diciassette giorni di fine corso erano volati via come fogliami al vento. Era la fine di febbraio e, in un freddo e cupo pomeriggio giunsi presso la Legione di Chieti. Non mi ero mai sentito solo come in quel momento; quegli ambienti bui e profondi creavano in me un certo senso di afflizione.
Dove cavolo mi trovavo!!! Oltre al cupo dovevo patire anche quegli attimi di silenzio che il veterano mi stava riservando come una penitenza…..
Bernardo di Chiaravalle - Manuale di storia della filosofia medievale
Forse profumavo ancora di lavanda e la divisa era più corvina della sua? Dopo aver posato la valigia, il vecchio mi fece segno di seguirlo nuovamente. Un ambiente non molto grande ma sufficiente per contenere coperte, lenzuoli, cuscini ed altro materiale di caserma. Gli odori, i locali, il silenzio e il buio non erano diversi da quelli della scuola allievi quindi iniziavo a sentire fortemente la familiarità di quelle situazioni.
Scorsi in lui una specie di figura paternale e pensai che forse, era lui a provare compassione per me. Tornai in camerata.
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Gli armadietti erano diversi da quelli della scuola allievi: più capienti e in legno color frassino. Alcuni piccoli chiarori delineavano i contorni delle colline circostanti. Il cielo era carico e certo non invitante per fare due passi. Ma io dovevo uscire. Avevo necessità di sentire la voce di Giovanna la mia giovane sposa….
Tirai fuori dalla valigia gli abiti civili e li indossai. Lasciai le mie cose ordinatamente sul letto e incurante di preservarle uscii da quel mausoleo. Pioveva e faceva freddo. A passo lesto, costeggiavo i muri delle case cercando riparo sotto le sporgenze dei balconi. La strada percorsa era deserta e sporadicamente venivo rischiarato dai fari di automobili. Era, tralaltro, anche un buon riparo.
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Era ancora più buio e faceva freddo, in giro poche anime che con passo rapido sparivano in fondo alla strada. I giorni erano passati lentamente e, finalmente, giunse il tanto atteso momento. Caspita…il cuore mi batteva forte, eppure il comandante era un essere umano….. Mi feci coraggio e con passo sicuro entrai in quella stanza dove, ritto, accanto a una scrivania tipo rinascimentale di color noce, stazionava il comandante della legione con le mani dietro la schiena quasi a volermi comunicare di non aver timore.
Dalla sua bocca uscirono concise parole su come un vero carabiniere doveva comportarsi….. Mi voltai e dopo averlo ammirato, con flebile voce, lo ringraziai….
Dove cappero si trovava? Non era distante, per fortuna!!! Il baule verde mi avrebbe raggiunto in un secondo momento. Ero pronto!!!
Giù un Fiat era in partenza per Chieti scalo. Gli occhi curiosi dei pendolari mi scrutavano e capivo dalle loro espressioni che provavano per me un po' di simpatia ma, nello stesso tempo, tanta compassione. Il loro bisbigliare e i sorrisi di incoraggiamento incominciavano a crearmi un po' di disagio; per trovare rifugio nell'indifferenza provai a distrarmi guardandomi prima le scarpe, poi il cielo, il tabellone degli orari, il cestino della carta, insomma incominciavo a sentirmi stretto e imbarazzato.
Finalmente l'arrivo del treno ci liberó tutti ed io ripresi fiato. Nel vagone trovai posto vicino a una coppia di anziani coniugi. La chiusura delle porte mi annunció che Il viaggio stava per iniziare.
Per ammazzare il tempo ammiravo dal finestrino il paesaggio che sembrava piano piano risvegliarsi dall'inverno; quanta bellezza c'era là fuori. In alcuni tratti, quando lo sfondo di faceva più scuro, sul vetro rifletteva il profilo dall'anziana donna; aveva il volto segnato dagli anni e, nonostante la sua età, si mostrava tutt'altro che rammollita: vispa e sempre attenta al colletto della camicia del suo uomo che non fuoriuscisse dal maglione.
Aveva gli occhi che sembravano luccicare come due gocce di rugiada. La sua pelle non era rosea come le nonnine delle fiabe, era secca e scura quasi a testimoniare la sua vita passata nei campi dove il vento e il sole lasciano i solchi delle stagioni. Il suo compagno, al contrario, conservava sempre la stessa posizione senza mai scomporsi neanche quando la moglie le sistemava il colletto. Non sapevo se in quel momento mi trasmettessero felicità o malinconia. Poi l'anziana donna, con voce flebile, mi rivolse la parola: come siete giovane No signora Nella circostanza, i militari, dopo aver fermato il soggetto in contrada Conella a bordo della propria autovettura Il suddetto materiale è stato posto sotto sequestro e verrà inviato presso il L.
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Ciao sono Maria, adoro succhiare uccelli e mi piace svuotare palle con la mia lingua da gattona arrapata.. Porca arrapata Ciao maschione! Mi chiamo Susanna e sono una mamma molto porcellina e vogliosa di provare sensazioni uniche ed irripetibili con uomini di ogni età. Fisicamente sono tonica e con un seno prorompente, i miei occhi sono scuri e le mie labbra abbastanza carnose da poter soddisfar Alice, giovane porca nel paese dei cazzi delle meraviglie.
Ciao caro! Sono una bellezza acqua e sapone, con gli occhi achiari ed i capelli biondi. Sono nata e vivo a Perugia. Ti confido che adoro il cazzo e le situazioni intriganti, amo il sesso e specialmente quello fatto al telefon