Donne sole a bojano

Una valigia, tanta curiosità, voglia di dedicare del tempo a se stesse e nessuna compagnia maschile.

Sono sempre di più le donne che decidono di vivere la dimensione del viaggio in una declinazione tutta femminile: partire insieme alle amiche, alla propria mamma o figlia, oppure in solitaria le solo traveller italiane, secondo gli ultimi dati Istat, sono 1,4 milioni. Una tendenza che sta portando sempre più operatori turistici a sviluppare offerte dedicate e in linea con i desideri della clientela femminile.

Le proposte cambiano a seconda della tipologia di viaggio che si desidera: i consulenti CartOrange hanno raccolto alcuni consigli. Da sole, per ritrovarsi — Un viaggio in solitaria è un modo per trovare se stesse, rimettersi in gioco, aprirsi al mondo.

Il castagno di località le Cupe e per Sant’Egidio a Bojano

Benessere e divertimento con le amiche — Alle donne che viaggiano in compagnia di altre donne i consulenti CartOrange consigliano una serie di mete dove unire benessere, divertimento e shopping. Un weekend mamma e figlia — Unire i gusti di clienti con età molto diverse è una sfida, ma quando ci si riesce si ottiene una vacanza indimenticabile.

Ancora una volta le capitali europee sono perfette per un weekend, su tutte Londra, magari con visita agli studi cinematografici di Harry Potter. Anche se la meta shopping per eccellenza, se si ha a disposizione qualche giorno in più, è sicuramente New York.

Le proposte per le viaggiatrici senior — E le donne over 60 dove vanno? Si tratta di una nicchia molto interessante: le viaggiatrici senior sono donne attive, curiose, finalmente libere dagli impegni di lavoro e famiglia, che vogliono scoprire il mondo e hanno il tempo e le risorse per farlo. Non stupisce che la tipologia più gettonata sia la crociera, per visitare tanti posti senza stancarsi troppo.

Accedi al tuo account. Recupero della password. La tua email. Forgot your password? Get help. Home prima pagina Viaggi al femminile: dove vanno le donne quando partono da sole o Commenti Facebook. Articoli correlati Di più dello stesso autore.

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Oltre a questi ornamenti, ne indossavano uno del tipo chiamato chatelaine, consistente in una catena a vita di forma approssimativamente rettangolare, che aveva una sezione centrale costituita da maglia di ferro, con un certo numero di spirali metalliche da ambedue i lati, e da cui pendeva un disco di metallo solitamente forato. Era lunghe dalla spalla sino ad oltre le ginocchia o dal petto a sotto la cintola, terminando con un pendaglio decorato con motivi geometrici o zoomorfi.

Agnone Pentri.

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Anelli in alto. Larino Frentani. Ornamenti vari. Alfedena Pentri. Pendaglio decorato a giorno con motivi geometrici. Pendaglio con decorazione geometrica e zoomorfa fantastica. Fibula a nastro con linee incise; ai lati vegetali stilizzati e graffitti compaiono anche sulla lastrina rettangolare della staffa. Da Ortona Frentani. Altri ornamenti femminili, scrive Cianfarani, provengono dalla necropoli di Campovalano Pretuzi sono placche rettangolari di lamina di bronzo che nel campo, diviso in due, quattro o sei scomparti, recano spesso ritagliate a giorno figure di quadrupedi.

Le stole sono assegnate alla prima metà del VI secolo a. Da Trasacco Marsi. La donna Sannita nonostante i gravosi impegni domestici, non disdegnava gli ornamenti: braccali , pendagli , anelli , orecchini , bracciali , bottoncini e saltaleone. La grande quantità di fibule prova che gli abiti della donna Sannita dovevano essere fermati e non cuciti; probabilmente erano drappeggiati e ripiegati più che sagomati. Per il loro abbigliamento, Salmon ricorda un lungo peplos bianco senza maniche, fermo in alto da una cintura attorno alla vita Vedi figura , non dissimile da quello raffigurato nelle pitture e nelle statue delle Divinità femminili.

Va anche ricordata manca la figura. Enciclopedia Treccani : Peplo. Consisteva in un rettangolo di stoffa di lana, ripiegato per circa un terzo in alto, poi in due parti uguali verticalmente v. Vestito di origine orientale introdotto in Grecia dagli Ioni; di lino o di altra stoffa leggera, era confezionato con un telo cucito come un sacco senza fondo, stretto alla vita da un cordone e fermato alle spalle da due fibbie. Corto per gli uomini, lungo per i personaggi di alto rango e le donne, era aperto sul fianco c. Himation o imàtio o imàtion. Il vestito di lana più tardi anche di lino originario e nazionale dei Greci antichi, di solito bianco, ma anche colorato o con fasce di colore lungo gli orli; consisteva in un mantello drappeggiato che, per lo più, partendo da una spalla, girava dietro il dorso e tornava sul davanti, ed era portato dagli uomini spesso come unico vestito, dalle donne sopra al peplo o al chitone.

Tra i tipi attestati a Larino, le figure femminili panneggiate sono presenti in alta percentuale, con numerose varianti: con chitone semplice legato sotto il seno e con chitone ed himation variante avvolto intorno al tronco; meno frequenti sono invece il tipo di Afrodite seminuda che si appoggia a colonna. Isernia Pentri. Sul chitone bianco, grossi linee verticali e oblique rosso brune, rendono le pieghe. Figura femminile.

Indossa un lungo peplo di cui si distingue parte del panneggio inferiore.

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Scultura in cotto. Figura femminile panneggiata a tutto tonto. De Benedittis. Anche le statuine votive di bronzo permettono di conoscere come vestiva la donna Sannita. Carsoli Marsi. Altre testimonianze: la prima figura vista di fronte e di lato sinistro indossa un doppio indumento di lana?

I piedi sono ignudi, in testa ha una acconciatura che sembra una specie di cappuccio. La terza figura indossa invece un lungo corpetto a vita, munito di brevi maniche, e una veste rigida e scampata. Il capo è scoperto e i capelli, appaiono raccolti in una crocchia sulla nuca. Tra questa e il corsetto il torace doveva restare scoperto oppure i due indumenti descritti si sovrapponevano ad una veste leggera ed aderente al corpo.

Sul retro sono i resti di una mantellina rettangolare, probabilmente parte di un cappuccio il cui apice era costituito da una sorta di cordone che ricadeva sulle spalle. Distesi sugli omeri compaiono due nastri che forse servivano a legare il cappuccio sotto il mento. Cianfarani : Nelle teste femminili ricorre una singolare acconciatura che ricorda quella dei bronzetti di Rapino: una specie di cappuccio formato da una fascia piatta e liscia iniziale, seguita da un rotolo che gira attorno alla testa per affinarsi e scomparire dietro le orecchie, e che termina a forma di manica ricadente libera sul collo.

Dal cercine che circonda tutto il capo, in alcuni esemplari il cappuccio si innalza rigidamente e due nastri che scendono lateralmente, servivano a fermarlo annodandosi sotto il mento, un elemento di costume analogo a quello ipotizzato per il corsetto femminile di Capestrano. Notevole è la presenza di calzari con originaria suola lignea bardata di lamina bronzea e con fissi ramponi di ferro, come a Capestrano, o chiodi come a Campovalano.

Un paio è stato ricostruito integralmente: la suola, con inchiodata lungo i bordi la fascetta di bronzo, è tenuta sollevata da terra da quattro sostegni a sezione quadrata, collegati a coppie da una piattina e, nel senso della lunghezza, da una sbarretta di ferro che si salda al centro della piattina di collegamento di ciascuna coppia.

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Da Loreto Aprutino Vestini. Coppia di calzari con fascetta di fattura etrusca che circonda il bordo con una densa decorazione figurativa: animali, mostri, forse scene di carattere mitico quali Edipo e la sfinge, Europa sul toro? Cianfarani : Anche per i calzari è possibile trarre qualche utile indicazione dagli ex voto carseolani. Nel futuro la scoperta di altre necropoli femminili, consentirà di conoscere meglio il costume della donna Sannita per un giusto riconoscimento nella Storia.

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