Studentessa incontri in navile

Il terzo appuntamento è domenica 2 dicembre, alle ore 18, presso il Teatro Alice Zeppilli Piazza Andrea Costa, 17 Pieve di Cento con il reading teatrale Identità e comunità. Una storia di donne a Pieve con letture teatrali con Francesca Mazza e un gruppo speciale di ospiti del territorio.


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  • Il corpo delle donne. Corpo sociale. Una lunga storia di interazioni!
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Come le difficoltà e fragilità di madri e figli sono diventate parte e forza di una comunità? Vai al contenuto tra un atto e l'altro.

La studentessa

Il corpo delle donne. Share this: Twitter Facebook. Mi piace: Mi piace Caricamento Pubblica su Annulla. Un fenomeno diffuso, del quale si parla poco. Fa il politico, è sposato, ha dei bambini e la fama granitica di uomo coerente e dai principi inscalfibili. Quando si incontrano si fa chiamare Marcos, perché lo trova eccitante.

Tempo libero

Ogni anno, al mio compleanno, mi manda una bottiglia di Champagne e una scatola di marron glace. Spesso sono io che compro il regalo di Natale per la moglie, perché lui è impegnato e io ho gusto. Martina sembra una diva della televisione: bellissima, modi accattivanti e un sorriso caldo e cordiale.

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Una di quelle starlette che bucano lo schermo e finiscono sulle riviste patinate. Invece studia giurisprudenza, ha 26 anni, e si mantiene facendo l'escort. E' una studentessa, una delle tante, che usa il proprio corpo per arrivare laddove non possono famiglie e borse di studio. Mi fissa con uno sguardo sveglio, aggressivo, tagliente.


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Un paio di grandi occhi neri, lucidi come canne di fucile. Sembra altezzosamente imperturbabile. Pochi soldi ma la speranza di una laurea con lode e il sogno di un futuro da magistrato. Papà magazziniere, mamma casalinga. Non mi hanno potuto aiutare. Per una stanza divisa con altre due persone, in una casa con altre quattro, nel quartiere universitario, l'affitto all'epoca arriva a quasi euro, più bollette, libri, cibo, mezzi pubblici e spese varie. Una rapina legalizzata.

Io intanto non ho un soldo e sono disperata.

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Nessuno mi aiuta, mentre le Banche propongono a papà prestiti con tassi da usurai. Ma Martina non ci sta. Allora ho iniziato a lavorare in una pizzeria del centro come cameriera. Ma non basta, e allora faccio volantinaggio per una catena di supermercati e do ripetizioni di latino. Quindi, l'incontro casuale con una galassia sotterranea, sconosciuta, opaca. Una formula pietosa per dire che si prostituiscono. Mi guarda e dice: Tu sei carina, perché non ci provi? La prima volta è con un avvocato, euro per un'ora, nella suite di un' albergo nel cuore della città.

Ho capito che la vera colpevole non sono io. Questo è un paese che ha cancellato i giovani. Siamo di troppo, un ingombro, un di più. Siamo inutili. Non sentite i politici? Ci chiamano bamboccioni, scansafatiche, schizzinosi. Ci odiano. Per noi qui non c'è spazio. Il corpo è mio e decido io come usarlo. Devo essere sfruttata, devono rompermi la schiena senza diritti e dignità?

E sia.

Ma allora sono io a decidere come, dove e per quanto. Qualche cretino mi ha detto che se mangio ogni giorno riso posso sopravvivere anche con i 20 euro da cameriera. Ma a me non basta sopravvivere. Martina continua. Aspetta i clienti nella hall di un albergo di lusso, vicino la stazione.

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Nessuno ci chiede i documenti. A volte andiamo in ville affittate per gli incontri o in altre case di loro proprietà. Il giro si allarga: imprenditori, docenti universitari, uomini dello spettacolo, manager, intellettuali, politici, sportivi. Decide di non smettere.